

Riferimento:
“La danza della Vita” è la fotografia bruciante di questi racconti di Benedetto, che riesce a narrare e affascinare senza il ricorso ad enfasi descrittive, seppure ricevendo scarso aiuto dalla sua licenza di quinta elementare che la guerra gli permise di frequentare per soli quattro mesi.
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...Leggendo le storie e le descrizioni degli ambienti si ha la sensazione di vivere una stagione remota, di ascoltare accadimenti superati dal progresso economico e civile e dal modificarsi de costume, eppure vivi e attuali nelle relazioni umane di oggi, nei sentimenti, nella morale, ma anche nelle cronache. Lo affermo con convinzione, essendo cresciuto in quegli stessi ambiti e nel coacervo di maniere, di abitudini, di pratiche dei luoghi stessi frequentati da Benedetto.