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Riferimento:
...il narratore aveva una grande bocca da cui uscivano cavalieri, donne rincorse da uomini rossi e barbuti, cavalli neri con corna ed occhi tristi... Dalle grandi mani prendeva forma il Dio del bene e noi tutti lo applaudivamo. Dal piacere il narratore saliva in cielo trasportato dai venti, seminando ancora parole...
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Le storie trasformate in canzoni, ballate, stornelli, poesie, viaggiano di bocca in bocca, di paese in paese, amplificate dalla cassa di risonanza della fantasia popolare.
Là dove c’è gente, nelle strade, nelle piazze, davanti ai fuochi; quelli all’aperto o quelli dei camini, ovunque ci sia voglia di incontrarsi. Questo canzoniere vorrebbe essere così; i vecchi cantastorie giravano per le campagne e per i paesi, raccoglievano le esperienze, inventavano, giocavano, guardavano la vita e poi raccontavano.